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Come si diventa Seo Specialist: Benedetto Motisi e la “forza del web”
“Il bello del marketing è che si tratta di un acceleratore di mercato e quindi ci si ritrova a lavorare per i più disparati settori e quindi non ci si annoia mai. Con tutto il rispetto, se dovevo fossilizzarmi, andavo a leccare i francobolli alla posta.” Benedetto Motisi, Seo Specialist
Lo spazio interstellare del web è popolato da tante figure professionali, alcune specializzate, altre … beh altre un po meno, ma di questo ne parleremo tra qualche riga. Seo specialist, webcopy, web designer, content manager sono professioni di cui spesso conosciamo poco o addirittura niente. Spessissimo non sappiamo neppure quali sono le attività professionali che svolgono, le competenze professionali, i percorsi formativi, come si diventa seo specialist, o web copywriting o blogger …
Per capire qualcosa di più su argomenti che nei prossimi anni saranno sempre più centrali nei dibattiti sul lavoro e sulle professioni abbiamo deciso di fare due chiacchiere con un professionista che conosce molto bene i lati oscuri della galassia SEO. Benedetto Motisi, docente SEO e Digital Communication per i corsi online di Unipro Academy. Benedetto, noto anche come SEO Jedi, è un professionista di grande talento (per avere un’idea più chiara di chi sia Benetto Motisi è sufficiente una semplice ricerca su Big G), un comunicatore creativo e un freelance sempre sul pezzo, ma è sopratutto una persona estremamente disponibile che alla nostra richiesta d’intervista ha risposto con uno spiazzante: “yooooop, ne sarei onorato ? manda pure!”
Ciao Benedetto, cominciamo con le basi. Chi è uno seo specialist?
Si tratta di quell’omino o di quella donnina che, in maniera specialistica per l’appunto anche se non esclusiva, si dedica a migliorare i fattori di posizionamento di un sito per farlo risultare più visibile sui motori di ricerca. Lato lavorativo: se ci svolta le bollette a fine mese, è specialist si, se no è un improvvisato. Purtroppo non esiste un vero e proprio percorso istituzionalizzato per diventare esperti SEO. Ci sono, online e offline, una miriade di corsi, master, contromaster, ma anche tantissimo materiale a disposizione gratuitamente (blog, portali, casi studio condivisi). Se si riesce a emergere da questo bailamme, ed evitare le sirene facilone, il percorso ce lo si può costruire da soli senza patemi.
Spesso ci si scontra su quali siano le competenze professionali più importanti per gli specialisti SEO, ma secondo te quanto contano le competenze tecniche e quanto conta invece il lato più creativo per uno seo specialist?
Un salomonico 50 e 50, direi. Senza competenze tecniche si creano tutta quella serie di seomostri i quali, specie nell’ultimo periodo, si pensano che basta scrivere seguendo due-tre regolette banali per posizionarsi.
Senza creatività, invece, si è poco più che meri esecutori di tutta una serie di protocolli che non tengono conto di una strategia di marketing di più ampio respiro.
Qual è il primo passo da fare se si vuole cominciare un percorso formativo in materia?
Fuggite, sciocchi! (cit.) No, seriamente, l’idea è quella d’iniziare a identificare, sul mercato italiano, quali sono attualmente le “fazioni” o le “scuole di pensiero”.. per poi fregarsene e iniziare a sperimentare da sé, dopo aver appreso – dall’enorme mole di contenuti quali sopra – un minimo di basi.
Passiamo alle domande un po’ più personali. Quando hai deciso di diventare un professionista SEO? E sopratutto, questa è una mia curiosità :-), ricordi ancora il tuo primo lavoro?
Potrei rispondere in maniera molto “romantica” dicendo che mi sono innamorato della SEO perché permette agli utenti di trovare le risposte migliori alle loro domande. In realtà, l’ho fatto perché all’epoca lavoravo in una redazione online e ho ritenuto molto più conveniente, a lungo termine, specializzarsi in un ambito per crescere di livello, anche economico. (questo spoilera un po’ una risposta per dopo 😀). Il primissimo lavoro da SEO indipendente è stato per una ditta di pulizie romana, mentre in agency – un po’ di tempo prima- mi affidarono il posizionamento di un parco avventura nel marchigiano (fra l’altro si mangiava benissimo nel ristorante interno 😀).
Come descriveresti il mondo degli seo specialist (c’è amicizia, invidia, gelosia, preparazione, improvvisazione … )
Il mondo dei seo specialist italiano HA tutte queste caratteristiche. Vuoi per le già citate fazioni, molto italiche, legate più a un personaggi oche a una corrente, in verità, vuoi per la tendenza a fare di necessità virtù. Personalmente sono dell’idea di parlare con tutti, lavorare con alcuni, essere amico con ancora meno.
Dai diamo un consiglio pratico ai seo che ci stanno leggendo. Qual è la prima tecnica Seo, passami il termine ti prego, che metti in pratica appena un cliente ti affida il suo sito web?
Più che tecnica, prima di tutto, analisi. Nessun generale schiererebbe il proprio esercito senza conoscere le condizioni del campo di battaglia, del “nemico” e delle proprie risorse. In base a quello, le tecniche da utilizzare vengono dopo
Quali tool non possono mancare nella 24ore di uno seo specialist?
SeoZoom per il mercato italiano e SEMRush per quello internazionali, suite ben complete. Poi non possono mancare i tool per approfondire le ricerche degli utenti come AnswerThePublic e ovviamente tutti gli strumenti di monitoraggio di Google come Analytics e Search Console.
Cito anche Xenu, che era un must per i SEO della prima ora, ora lo vedo segnalato sempre meno, ma rimane un signor tool.
Qual è l’aspetto che più ami del tuo lavoro Benedetto?
Il bello del marketing è che si tratta di un acceleratore di mercato e quindi ci si ritrova a lavorare per i più disparati settori (anche se ho più esperienza su alcuni, tipo adult, legale, medico ho sempre preferito sperimentare) e quindi non ci si annoia mai. Con tutto il rispetto, se dovevo fossilizzarmi, andavo a leccare i francobolli alla posta.
Leggo che sei giornalista pubblicista, quanto è stata importante la formazione giornalistica nella tua carriera professionale?
Ho iniziato a lavorare in Radio Radicale e nel giornalismo romano che più che a livello tecnico ti dà un sacco di soft skill quali il “sapersi dove girare” che male non fa, anzi, il muoversi fra le linee è un grande plus per chi fa SEO.
Sempre sul giornalismo. Il direttore di un grosso quotidiano della carta stampata alcuni mesi fa ha definito i colleghi che lavorano sul web come dei parenti poveri. Quanto di vero e/o di falso c’è in un’affermazione di questo tipo?
Se parliamo di grossi quotidiani e di giornalisti professionisti ante anni ‘70, ha ragione nel 90% dei casi. Perché le generazioni dagli anni ’80 in poi se li scordano dei lautissimi contratti blindati da quella sorta di distopia biancorossa che è l’Italia. Sull’online, giusto i superpro o chi si mette dietro in modo imprenditoriale riesce a replicare quelle cifre. Poi è pur vero che, basta fare una ricerca su Google, quasi tutte le grosse testate stanno tagliando le redazioni proprio perché si affidano ai parenti poveri, che costano meno. E che tanti portali nati nell’online, fanno il mazzo, a livello di utenti, rispetto a secolari pubblicazioni.
Il fatto è che, già nel medio termine, la vecchia guardia vedrà sempre più risicate le proprie posizioni. Non c’è ricambio generazionale, è molto più comodo e soprattutto “sul pezzo” informarsi online che sulla carta stampata. Anche qui, pioggia di statistiche Censis che mostrano la situazione da malato terminale del vecchio modello.
Per carità, non che il nuovo sia scintillante (alla fine tira più una notizia curiosa che un approfondimento) ma è la direzione dove si va da tempo. Al solito, vincerà chi ha più visione ed è più creativo. E tanta fantasia dai grandi vecchi non ne vedo.
Una domanda che ti avranno fatto milioni di volte e che sicuramente è strabanale: “perché seo jedi”?
Perché sono un malato di Star Wars. E perché non mi piace prendermi sul serioso, si fa un lavoro che è nell’alveo del marketing, dove è l’idea più laterale di solito a emergere.
Se volevo stare in giacca e cravatta, facevo il notaro.
A ogni modo, anche nel passaggio da SEOJedi a Jedi Consulting si è mantenuto il tema starwarsiano. Si cresce, si allargano competenze e team, ma l’unica costante è il Chaos 😀
L’ultima domanda promesso…sul tuo profilo Facebook hai scritto “io a fatturare gli altri selfie al mare”… quali sono le luci e le ombre nella vita di un seo specialist freelance?
L’unica ombra che vedo, dal mio punto di vista, per chi lavora in Italia è la tassazione tanto elevata che ci prendono in giro i nostri partner ucraini (“ma non è che a voi il comunismo è rimasto?”) e che, in un settore immateriale come quello digitale rischia di essere un grosso freno. Questo è un lavoro che si può fare dappertutto, basta avere una connessione, e quindi ecco il fugone verso lidi fiscalmente più vantaggiosi. Il mercato detta le regole, ed è galantuomo con chi sa fare, non le sovrastrutture nazionali ferme a concezioni che manco in Age of Empires.
In verità ci sarebbe un’altra ombra, l’insolvenza e la capacità di sparizione del cliente medio che sapendo di avere pochi rischi dal non pagare, allunga i tempi in modo che dire inelegante è poco. Avendo lavorando con le società di riscossioni crediti, capisco il boom di questa tipologia di servizi, più o meno “coatti”.
Le LUCI sono tutto il resto, almeno dal mio punto di vista: dovermi costruire da me (with a huge help from my friends, semicitando i Beatles e i miei collaboratori), giorno dopo giorno, il proprio percorso e la propria crescita è una cosa davvero liberatoria. La concezione “dalla culla alla tomba” è una roba che mi ha fatto venire presto l’orticaria, però capisco che può essere confortante in un’epoca d’incertezze. Solo che, secondo la mia modesta opinione, è un lavoro di TUTTO tranne che appunto di certezze, quindi perché pensare in modo schematico?
Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.