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Come diventare copywriter di successo: l’esperienza di Eleonora Usai
Scrivere per il web e diventare copywriter di successo? Una storia professionale sospesa tra Sardegna e Sicilia.
Il copywriter professionista redige testi promozionali per web e carta stampata e negli ultimi anni sta diventando una figura professionale sempre più richiesta dal mercato del lavoro. Motivo per cui molti giovani aspirano a un futuro professionale da copywriter, e sognano di poter raggiungere le vette del successo. Ma come si fa a diventare copywriter? Oltre all’inclinazione personale, è fondamentale la formazione professionale, scegliere e coltivare esperienze professionali corrette, e sopratutto crederci con tutte le proprie forze … perché anche se difficili delle volte i sogni si avverano.
“Voglio vivere all’altezza dei sogni che ho”. Eleonora Usai, copywriter freelance con collaborazioni attive con importanti realtà imprenditoriali italiane e non, deve aver pronunciato più o meno queste parole quando diversi anni fa ha deciso di diventare copywriter e di scrivere per il web. Di come è maturata questa decisione, delle difficoltà da superare ogni giorno e del perché una ragazza abbia deciso di diventare copywriter ne abbiamo parlato direttamente con Lei in una lunga e bella intervista.
Ciao Mauro, grazie mille per avermi dedicato questo spazio per parlare un po’ di me. Mi chiamo Eleonora Usai e da diversi anni sono una copywriter freelance. Amo il mio lavoro e ogni giorno mi impegno per crescere come professionista. Ho un sito che racconta la mia vita da freelance e si chiama copywriter4you. Ho scelto questo naming perché rappresenta il mio approccio lavorativo; per me, il cliente viene sempre prima di tutto. Oltre a copywriter4you, ho una web agency con altre due ragazze sarde, CTRL+F nata per far emergere le funzioni speciali di tutti noi. Ctrl+f è un progetto a cui tengo molto e sogno, in un futuro, di avere tanti clienti sardi per far crescere la nostra isola.
Oltre a questi due siti web, mi potete leggere su Sonounamamma, il mio blog personale dedicato alla maternità. Infine, ho fondato Leggeremania, un magazine di letteratura che da settembre avrà una nuova veste grafica e tante altre novità.
Quando hai capito che quella del Copy poteva essere la tua strada? Ricordi ancora il tuo primo testo scritto per lavoro?
Nel mio percorso di studi, anni fa, non erano previsti esami legati al copywriting. Si parlava di blogging e di comunicazione 2.0, di live tweeting e di editoria digitale ma facebook non era ancora esploso (non avevo nemmeno il profilo, per intenderci) e il copywriter non era considerato come oggi. Quando mi iscrissi alla facoltà di Scienze della comunicazione e giornalismo, però, sapevo che non volevo essere una giornalista. Non ero portata, non mi piaceva molto. Volevo lavorare nel mondo pubblicitario. Non a caso mi sono appassionata ai laboratori di scrittura creativa, la mia passione dall’adolescenza, e non a caso la mia tesi triennale è stata proprio sulla pubblicità mitica nelle riviste di moda. Ho poi proseguito con la magistrale in Comunicazione e Pubbliche amministrazioni e subito dopo la laurea ho lavorato in un’agenzia immobiliare come responsabile di comunicazione. In quei due anni e mezzo di esperienza ho capito che stavo sbagliando strada. Ero infelice e insoddisfatta del primo lavoro ufficiale, che avevo scelto più per fare esperienza che per motivazione. Quegli anni sono stati illuminanti: ho capito che stavo distruggendo un sogno e mi sono impegnata allo sfinimento per diventare una copywriter. Il mio primo lavoro? Ho fatto un colloquio per un ecommerce sportivo, Sportboom, e dopo otto mesi sono stata scelta per lavorare come copywriter freelance. Non potevo mollare il lavoro di agenzia perché non avevo certezze e così per mesi facevo 9 ore di lavoro chiusa in un ufficio e dopo pranzo e dopo cena scrivevo come una pazza per rispettare consegne e guadagnarmi la stima di Sportboom.
All’inizio del tuo percorso di studi universitario avevi già in mente di svolgere questa professione? Ho letto in una precedente intervista che hai frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione e Giornalismo a Sassari. Quanto è stata importante l’università per il lavoro che svolgi oggi. Quante ore dedichi, oggi, alla tua formazione professionale da copywriter?
Per me l’università è stata determinante. Sono stata “obbligata” a fare l’istituto tecnico per ragionieri ma volevo fare il liceo classico, ho studiato per 5 anni solo per dovere. Dal terzo anno di scuole superiori, anno in cui avevano avviato il primo corso di studi in Scienze della comunicazione a Sassari, ho detto alla mia famiglia che io avrei frequentato quella facoltà a ogni costo. Inizialmente non potevano mantenermi agli studi, ma poi è cambiato tutto. Mi sono diplomata lavorando, ho continuato a lavorare tutta l’estate e ho avverato il mio sogno. Ero iscritta alla facoltà che volevo. Ho dovuto recuperare tutte le lacune sulle materie umanistiche, mi sono impegnata fino allo sfinimento ma ce l’ho fatta. Devo molto all’università che ho scelto: anche se improntata più sulla figura del giornalista e dell’editoria tradizionale, ho frequentato diversi corsi legati alla comunicazione 2.0. Il percorso di studi è stato impegnativo, ma, come per ogni cosa, sei tu che decidi le sorti del tuo cammino. Sei tu che decidi come studiare e quanto imparare, cosa approfondire e in che modo far tesoro di tutto quello che ti lascia un esame o un insegnante. Dopo l’università non ho mai smesso di studiare. Credo molto nella formazione professionale e tutt’ora non resto mai ferma. Solo mescolando insieme esperienza e formazione si può crescere e migliorare come professionista. Per farti capire quanto tengo alla formazione ti dico che negli ultimi anni ho frequentato un corso per redattore web e copywriting, un corso di Corporate Storytelling, un percorso di SEO completo, infine, 5 mesi di copywriting e content marketing. Per il 2018 ho in programma un corso sul naming.
Perché web copywriter/ web content manager e non giornalista?
Perché il giornalista informa su fatti e notizie, il copywriter racconti nuovi e vecchi mondi. Amo la scrittura per quello che può comunicare, vivo di parole perché ogni singola lettera offre al lettore un pensiero da interpretare o immaginare.
Se un giovane dovesse chiederti un consiglio su come diventare copywriter, quale strada ti sentiresti di suggerire? L’università? Corsi di formazione specifici? Fare la gavetta in redazioni di giornali o agency?
Anche se la nostra professione non richiede un’iscrizione all’albo e quindi “chiunque” potrebbe diventare copywriter, il mio consiglio è quello di non improvvisarsi. Con l’avvento dell’attività di blogging, ci sono troppe persone che scrivono un paio di articoli online e si spacciano per copy. Non lo sono. Non conoscono questo mondo. E non lo dico con cattiveria.
Chi vuole scrivere sul web professionalmente e diventare copywriter deve sputare sangue, studiare continuamente. In particolare deve:
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avere un’ottima padronanza della lingua italiana;
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ottime capacità stilistiche e di scrittura;
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fare formazione professionale continua;
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leggere settordicimila libri di settore;
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fare tanta gavetta.
Queste caratteristiche insieme aiutano a creare un’identità professionale, a trovare uno stile per farsi conoscere ed emergere. È fondamentale fare molta palestra e il miglior modo per farlo è aprirsi uno spazio online in cui sperimentare, conoscere, crescere.
Basta saper scrivere bene per occuparsi di Copywriting, o ci sono delle regole ben precise da seguire?
No, io sono una che crede molto nelle attitudini e nel talento e sono una copy romantica, di quelle che segue sempre il cuore. So bene, però, che per occuparsi di copywriting, oltre a una smisurata passione per la scrittura e la lettura, occorre aggiornarsi continuamente, leggere manuali di settore, frequentare corsi di formazione attinenti al settore che si sceglie (turismo, food, fundraising, comunicazione sociale o qualsiasi altro filone si voglia intraprendere). Oltre a specializzarsi, un web copy deve conoscere le tecniche SEO, capire come utilizzare le tecniche con naturalezza e senza ingannare o disturbare il lettore. È lui il protagonista di ogni testo che si scrive; il lettore è il centro del mondo del copywriter. Ultima regola da seguire, la cito anche se è banale, è quello di NON copiare. MAI.
Quali sono state le più grandi difficoltà che hai dovuto affrontare nel tuo percorso formativo e professionale? Hai mai avuto difficoltà sul lavoro per il tuo essere Donna e Mamma?
La difficoltà più grande per un lavoratore freelance è gestire il suo tempo. Io sono una grande organizzatrice di scadenze e orari, ma da quando sono diventata mamma ammetto che programmare le mie giornate è difficile. Ho consegnato lavori con le contrazioni il giorno prima del parto, ho scritto sempre anche dopo la nascita di Francesco; non mi sono mai fermata, nemmeno un giorno. Ora però, dopo 25 mesi, sento la stanchezza addosso e il mio fisico inizia a dirmi di rallentare.
Le difficoltà formative più grosse? Vivere in Sardegna è stato il più grande limite. Non hai la possibilità di frequentare corsi in aula e devi scegliere quelli a distanza (non tutti sono validi), non puoi partecipare agli eventi di settore perché spostarsi costa molto. Le cose non sono cambiate da quando 4 anni fa mi sono trasferita in Sicilia.
Su cosa stai lavorando in questo momento?
Il 2017 è stato un anno molto positivo dal punto di vista professionale. Dopo la collaborazione con CiboCrudo, il famoso brand di alimentazione crudista per cui ho preparato approfondimenti per la sezione Crudopedia, sono stata scelta dall’agenzia di comunicazione Earlymorning come copy per il cliente Toshiba Clima. Scrivere per un nome così famoso è stato entusiasmante ma anche formativo. Hai una grande responsabilità e non puoi permetterti distrazioni. Devi essere impeccabile.
Oltre questi due progetti importanti, curo il blog di un centro di dimagrimento localizzato di Napoli, il blog di un fotografo matrimonialista, sono redattrice web di mamme.it e maternita.it, curo il blog di un’agenzia immobiliare di Porto Cervo. Ho anche una cliente straniera che vive in Italia da anni e ha deciso di aprire un blog per raccontare la sua vita tra due paesi. Non scrivendo bene in italiano, curo il suo blog come se fosse il mio, entro in un’altra vita e utilizzo lo storytelling per parlare di due terre diverse tra loro utilizzando l’empatia. A settembre dovrò iniziare nuove collaborazioni che mi impegneranno per tutto l’anno.
Un’ultima domanda Eleonora, quale il tuo sogno professionale più grande?
Vorrei scrivere un libro. Il mio cuore non potrebbe chiedere altro.
Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.