I dieci comandamenti della comunicazione non verbale: trucchi e segreti degli esperti di comunicazione
Trucchi di public speaking. Sapevi che la comunicazione non verbale è un fattore determinante nella comunicazione tra due persone?
Il linguaggio del corpo, arriva prima delle parole, è più veloce e molto più immediato. Non ci credi? Beh pensa a tutte le volte che ci troviamo in un paese straniero (purtroppo sempre troppo poche 🙂) e non conoscendo la lingua del posto siamo costretti a improvvisare e ad affidarci alla comunicazione non verbale, comunicazione di cui noi italiani siamo maestri.
La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che ci consente di scambiare informazioni anche senza parlare, nulla di particolare in effetti, se è vero (come è vero) che la maggior parte della comunicazione tra due o più persone è costituita da segnali non verbali, espressioni del viso, della bocca, movimenti delle mani, postura del corpo, l’uso che facciamo dello spazio che ci circonda … tutto ha un significato e solo stando attenti riusciremo a comprendere come piegare a nostro favore i segnali, spesso spontanei, del nostro corpo.
Questo linguaggio non verbale è in parte innato e in parte dipende dalla società nella quale si è immersi, ogni cultura ogni paese infatti rielabora in modo diverso i messaggi non verbali. Ciò significa che per le persone che fanno parte di una stessa cultura i messaggi trasmessi non verbalmente sono comprensibili, invece per persone che arrivano da paesi di cultura diversa gli stessi messaggi possono NON essere facilmente comprensibili, o addirittura avere un significato completamente diverso da quello che si intendeva dire.
I dieci comandamenti della comunicazione non verbale: trucchi per parlare in pubblico senza “perdere la bussola”
Controlla gli occhi. Durante una conversazione, le persone si concentrano per la maggior parte delle volte sui tuoi occhi. Il nostro sguardo ha una certa rilevanza e comunica all’interlocutore il nostro interesse. Mantenere il contatto visivo è quindi una buona abitudine, ma senza esagerare altrimenti il rischio è quello di sembrare eccessivamente spiritato.
La distanza. Attenzione a tenere sempre la distanza corretta tra voi e i vostri interlocutori. Mantenere la distanza dovuta e valutare le preferenze dell’interlocutore aiuta a non invadere il “campo” degli altri e favorisce il dialogo. Vi starete forse chiedendo qual’è la distanza giusta ? Ora vi sveleremo un piccolo segreto, secondo la psicoterapeuta Sally Hall, bisogna stare almeno a quattro piedi di distanza e valutare sempre se l’altra persona si trovi a suo agio.
Sorridete. Se siete tristi comunicherete, involontariamente tristezza, cercate sempre per quanto possibile di presentarvi agli appuntamenti importanti sorridenti e con uno stato d’animo il più rilassato possibile. Attenzione però, non dovrete mai dare l’impressione di ridere a ogni frase (voi cosa pensereste di una persona che non fa altro che ridere ? Ecco avete già capito immagino) l’azione migliore da compiere è aspettare un attimo, guardare in faccia il nostro interlocutore e poi sorridere. Anche se si tratta di meno di un secondo, sarà un sorriso più convincente e personalizzato.
Tutto comincia dalla stretta di mano, chissà quante volte vi sarà stato dato questo banale consiglio. Ma attenzione a non simulare uno “schiaccianoci” e far del male il vostro interlocutore. Il consiglio è quello di moderare la forza. La stretta di mano deve essere adeguata alla circostanza, ma senza ostentare potenza.
Comunicazione non verbale, mai coprire le “power zone”. Ok detto cosi sembra quasi un’affermazione fantascientifica. Ma state attenti. Secondo Janine Driver, presidente di The Body Language Institute e autrice di You Say More Than You Think, la fossetta del collo (giugulare), l’ombelico e la zona inguinale non devono mai essere coperte con le mani durante una discussione o un’esposizione. Se le nascondiamo, diamo l’impressione di una persona chiusa, insicura e poco interessata alla conversazione.
Mani sulla pancia? Forse per qualcuno può essere un atteggiamento naturale e spontaneo, un giusto modo per evitare di muovere troppo le mani, ma attenzione a non incrociare le mani sulla pancia durante un colloquio di lavoro. Secondo Kelly Decker, presidente della Decker Communications, quando abbiamo una scrivania davanti è meglio tenere le braccia sul tavolo, cosi possiamo muovere meglio le mani e condividere la nostra energia ed entusiasmo quando raccontiamo di noi.
Una delle caratteristiche principali dei grandi attori è la presenza scenica, il sapersi muover correttamente nello spazio che ci circonda è fondamentale per fare buona impressione. Saper sfruttare i movimenti nello spazio in cui agiamo, rafforza la nostra comunicazione e ci consente di sottolineare i punti chiave del discorso o una pausa. A volte, il solo movimento accompagnato dal silenzio comunica più della parola, come spiego in questo video.
Secondo lo studio dell’esperta psicologa sociale Amy Cuddy, distendere braccia e gambe per due minuti ci potrebbe consentire di abbassare il livello di cortisolo e aumentare il testosterone. “Due minuti, due minuti, due minuti. Prima che affrontiate la prossima situazione stressante per due minuti – spiega Amy Cuddy – provate a fare questo, nell’ascensore, in bagno, alla scrivania a porte chiuse. Configurate il vostro cervello per essere all’altezza della situazione. Fate aumentare il testosterone. Fate scendere il cortisolo“.
Annuire con la testa aiuta la conversazione ed è un ottimo trucco che può rendere la tua comunicazione non verbale più corretta. Il movimento della testa può infatti comunicare empatia, comprensione o sottomissione. La prossima volta che ti trovi in una conversazione e vuoi incoraggiare qualcuno a parlare, prova ad annuire con la testa. Secondo alcune ricerche, un interlocutore sarebbe portato a parlare tre o quattro volte più del solito se invitato con un corretto movimento della testa.
Se stai parlando con una singola persona o a un gruppo, ricorda di “leggere” i segnali corporei che inviano”involontariamente ” gli interlocutori. Se la persona con cui stai parlando è intenta a fare altro mentre tu stai parlando, potrebbe esserci qualche problema nella tua esposizione. Quando parli in pubblico osserva quante persone sbadigliano, sonnecchiano, si distraggono, se sono diverse non preoccuparti (ricordi? Chi ci ascolta percepisce sempre il nostro stato d’animo, quindi CALMA) fai una pausa, cambia tono o argomento e riprendi il filo del discorso senza affidarti troppo alle slide che eventualmente stai proiettando.
Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.