Come trovare lavoro su LinkedIn, il decalogo dell’Agenzia per il Lavoro italiana
Secondo l’Agenzia per il Lavoro italiana sono almeno 10 gli errori, gravi, che inficiano le ricerche di lavoro su LinkedIn!
I tempi cambiano si suol spesso dire, ma sopratutto in ambito professionale e di ricerca di lavoro mai affermazione potrebbe essere più veritiera. In tanti ricorderemo sicuramente gli anni in cui ci registrava manualmente all’ufficio di collocamento del proprio paese. Tempi passati. Oggi per trovare lavoro, sia i nativi digitali, sia gli analogici, sono costretti a mettersi in gioco tutti sulla stessa vetrina. Con le nuove tecnologie e lo sviluppo di numerosi social netwotk, Linkedin su tutti, risulta essere tutto più immediato e rapido. Chi ha compreso da subito le infinite potenzialità offerte dal social network di casa Microsoft è riuscito spesso a trovare lavoro su LinkedIn o comunque a promuovere il proprio personal brand meglio di come possono fare i loro diretti concorrenti.
Avere un profilo su linkedin però non si traduce immediatamente in offerte di lavoro, e in tanti si chiederanno per quale motivo. La risposta è semplice, nel caso siate dei professionisti e non abbiate mai ricevuto delle proposte di lavoro o di collaborazione su Linkedin il motivo è da ricercare in qualche errore commesso nella creazione dello stesso profilo. Si ma allora, come si deve gestire un profilo LinkedIn?
Gli errori più comuni che secondo l’Agenzia per il Lavoro italiana impediscono di sfruttare al meglio le potenzialità offerte da LinkedIN per trovare lavoro
Mai usare LinkedIn come fosse Facebook. I due social network hanno scopi e spesso utenti completamente diversi. LinkedIn permette di far conoscere e riconoscere la propria sfera personale, quindi i contenuti condivisi devono rimanere attinenti a questo aspetto.
Il solo titolo professionale, job title potrebbe non essere sufficiente per trovare lavoro su LinkedIn, molto meglio invece descrivere nell’apposito campo le attività, i progetti svolti, le responsabilità sostenute, i risultati ottenuti.
Includere sempre una breve biografia personale. Raccontare la nostra storia professionale in meno di 15 righe aiuterà i recruiter a farsi un’idea più completa della vostra esperienza e delle intenzioni.
Foto profilo. Occhiali da sole, selfie, foto di gruppo sono sicuramente da evitare. Ricordate? LinkedIn non è Facebook e i recruiter difficilmente saranno interessati ai vostri party in spiaggia nel caso vi stiate candidando per un ruolo da content manager! LinkedIn è una vetrina professionale. Un bel primo piano sorridente sarà più che sufficiente.
Se decidete di aprire un profilo su LinkedIn dovete chiedervi per prima cosa se avrete il tempo per seguirlo e per implementarlo. Ciò che aumenta la propria visibilità è l’uso attivo: partecipare alle discussioni nei gruppi riguardanti il contesto professionale d’interesse, commentare e condividere post altrui e pubblicare almeno due post a settimana è un buon modo per trovare lavoro su LinkedIn.
Riflettere sempre prima di procedere a inviare una candidatura di lavoro. Inviare un Curriculum Vitae appena si è entrati in contatto con un profilo interessante non farà di noi dei candidati interessanti. Più che altro, nella migliore delle ipotesi, ci farà apparire come degli stalker. Prima di proporsi è meglio impegnarsi nel creare una relazione con la persona, cercando di capire con qualche domanda il motivo del contatto e se ci siano opportunità in linea con il proprio profilo.
Abbiamo detto che LinkedIn non è Facebook, ma attenzione a eccedere nella privacy. Una rete di contatti troppo ristretta rende un candidato difficilmente raggiungibile dai recruiter. È importante però connettersi con profili con cui si hanno interessi professionali in comune.
Mai mentire, mai. Le informazioni professionali devono sempre essere in linea con quanto affermato nel curriculum vitae. Il profilo deve essere totalmente coerente con il CV.
Compilare la voce informazioni! Spesso nei profili manca il settore professionale di appartenenza attuale, la funzione aziendale, la localizzazione geografica è assente o generica. Questi sono invece tra i filtri più utilizzati dai recruiter, di sicuro i primi e non inserirli, o non aggiornarli, esclude da molte ricerche.
Riportare un buon elenco di referenze lavorative qualificate negli appositi spazi. Non avere nessuna referenza toglie parecchia credibilità al profilo.
Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.