Cos’è un repair café?
Come contrastare gli sprechi inutili, risparmiare qualche soldo e nel contempo accrescere le proprie competenze personali

Spreco e riuso sono le due facce della medaglia di una società in cui gli oggetti, i materiali, i beni abbondano. Amazon è il nostro migliore amico e fare shopping non richiede più di aspettare il fine settimana o il pomeriggio libero per andare in negozio: basta aprire una pagina Internet e ordinare ciò che si desidera. La società dei consumi è il nostro quotidiano.
Il nostro potere di acquisto medio sommato alla pressione esercitata dal marketing e all’economia globalizzata ci portano ad accumulare tantissime “cose”, dalle più utili alle più improbabili. Queste “cose” tendono ovviamente a rompersi a causa dell’uso.
Tuttavia, oggigiorno, quando ci si rompe qualcosa, il nostro primo pensiero non è più “come ripararlo”, ma quale versione nuova acquistare di quello stesso oggetto. Questo per due motivi:
- in primis, soprattutto quando si parla di tecnologia, siamo consapevoli del fattore “obsolescenza programmata”; questo fa sì che possediamo oggetti che spesso non sono più realizzati dal produttore per durare, bensì sono progettati con una data di scadenza indicativa ma non dichiarata. La maglietta fatta malino ma alla moda che al decimo lavaggio inizia a scucirsi lungo l’orlo, le cuffiette audio che tendono a rompersi sempre circa dopo un anno di utilizzo proprio all’attaccatura dello spinotto, la plastica del bicchiere del frullatore che si crepa senza aver preso particolari colpi: sono tutti esempi che appartengono alla nostra vita di tutti i giorni.
- perché ora comprare un nuovo oggetto è più semplice, veloce ed economico di riparare ciò che già possediamo. “Le conviene comprarlo nuovo” è un consiglio che abbiamo udito tutti anche troppo spesso negli ultimi anni.
Presa coscienza di questo, vivere nella società dei consumi non deve essere per forza vissuto come una colpa o una condanna, ci sono tante cose che si possono fare per non soccombere al consumismo più becero e per contrastare la tendenza a buttare tutto via, perché:
- non tutto è sostituibile.
- non è vero che riparare costa sempre più che riacquistare; spesso vale ancora il caso contrario e riparare ciò che abbiamo significa risparmiare qualche soldo e non sprecare risorse (per il pianeta e per noi stessi).
Proprio per questo motivo, da qualche anno a questa parte hanno iniziato ad apparire i “repair café”, luoghi dove è possibile riparare i piccoli elettrodomestici o gli abiti, venendo affiancati da qualcuno di competente e approfittando di tutti quegli utensili e strumenti che magari in casa non si possiedono più, uno su tutti la macchina da cucire o il trapano a batteria.
Il movimento pare sia partito dalle città del Nord Europa, in primis l’Olanda, per poi diffondersi pian piano ovunque, fino ad arrivare da qualche anno a questa parte, anche nelle città italiane (qui il sito capofila, consultabile in inglese e olandese).
Non c’è una formula standard del “repair café”. In linea del tutto generale, questo “caffé delle riparazioni” è un luogo ad accesso gratuito dove è possibile ritrovarsi ed effettuare piccoli lavoretti. Nella realtà dei fatti, alle volte si tratta di veri e propri locali, altre volte di sedi di associazioni, in cui ci si dà appuntamento una volta a settimana o anche una volta al mese. In alcuni casi, il focus delle riparazioni è più ristretto, quindi prendono vita dei veri e propri “repair café” dedicati interamente ai computer o al cucito o alla bici, come nel caso delle ciclofficine popolari.
Sempre nell’ottica dell’economia circolare e della sostenibilità, in Italia ha preso piede anche il progetto dei Restarter, una declinazione dei repair café in cui le parole chiave sono sempre Riparare – Riusare – Riciclare. L’attività di “aggiustatutto” non dev’essere per forza una cosa improvvisata; tali attività, infatti, si collegano anche a progetti universitari quali quelli dei Politecnici di Milano e di Torino, dove artigianato, innovazione ed ecologia si incontrano per dare vita a nuove forme di industria.
E se proprio non possiamo fare a meno di qualcosa di nuovo? Al movimento dei Repair Café si accostano anche tutta una serie di iniziative, eventi, laboratori e attività pensate per imparare a creare da zero qualcosa con le proprie mani. Questo si concretizza soprattutto nell’ambito dell’abbigliamento, con i knit café dedicati a chi lavora a maglia o a uncinetto, i laboratori di taglio e cucito e le lezioni di piccole riparazioni sartoriali, sempre utile nella vita di tutti i giorni.
Se alle tre R sopracitate si aggiunge infine anche anche la S di Scambiare si abbracciano tutte le realtà aggregative che si occupano di economia circolare e green. È questo il nuovo approccio che sta prendendo piede fra i giovani e i meno giovani per tutelare ciò che abbiamo di più prezioso, vale a dire la Terra e le sue risorse, e contrastare così il consumismo più spinto. Infine, ricordiamoci che il vantaggio di un approccio incentrato su Riparazione e Riuso non è solo dato da soldi e materie prime risparmiati, ma anche e soprattutto dalla possibilità di fare rete e di ritrovare nuovi modi di stare insieme.
Un po' traduttrice, un po' appassionata di social media, amo avere a che fare con le parole. Alcune tra le mie passioni più grandi sono la cucina, la bicicletta e gli origami.
Iscriviti alla newsletter
Categorie
Ultimi articoli
CORSI POPOLARI
Area Blogger
Registrati cliccando qui oppure fai il login:
Chiudi
Registrati ed entra a far parte del team creativo di Unipro Academy!
Il blog di UniPro Academy nasce con l’intento di dare aggiornamenti e fornire notizie complementari agli ambiti di cui si occupano i corsi offerti sulla nostra piattaforma, con particolare attenzione al mondo della comunicazione digital e social. Se hai un’idea di articolo da proporre o una rubrica che vorresti integrare sul nostro blog, è semplice: registrati e divieni parte del team di blogger di Unipro Academy.
Registrati inserendo i tuoi dati e crea il tuo profilo da blogger per iniziare a pubblicare i tuoi post sul blog di Unipro Academy.